La storia dei vini in Italia
Andiamo alla scoperta della nascita dei vigneti in Italia e del loro percorso storico fino ai giorni nostri.
Il vino è sicuramente una delle bevande alcoliche maggiormente apprezzate in tutto il mondo. Proprio grazie al numeroso numero di consumatori la produzione vinicola non è mai in calo anzi risulta sempre in crescita in ogni parte del mondo. Il vino viene consumato ovunque ma non può essere coltivato ovunque, ma in Italia abbiamo la fortuna di avere alcuni dei vigneti più importanti al mondo che hanno contribuito a fare la storia del vino italiano, vedi Tommasi vini ad esempio. Nell’articolo andremo a scoprire la storia dei vigneti italiani che è molto antica e anche molto curiosa.
L’arrivo del vino in Italia
Non si conosce bene la zona di origine dell’uva, si ipotizza infatti che si coltivasse già in tempi antichi in tre grandi aree Europa, Asia occidentale e Africa settentrionale. Ciò che sappiamo per certo è che sul territorio italiano c’erano già delle piantagioni in tempi antichissimi e questo portò allo sviluppo delle prime produzioni locali che erano molto rare e anche molto piccole. L’espansione del vino e la sua commercializzazione la dobbiamo a due popoli in particolare i Greci e i Fenici che lo resero uno dei prodotti più importanti della nostra nazione. I Fenici si occuparono di importarlo inizialmente verso le isole e quindi verso la Sicilia e verso la Sardegna, mentre i Greci furono importanti per aver introdotto nuove varianti e aver avviato le prime sperimentazioni nelle varie coltivazioni dell’uva parliamo del VII secolo a.C. Due delle grandi coltivazioni presenti all’epoca sul territorio meridionale sono ancora in essere e producono ogni anno uva in quantità.
Il boom nell’epoca romana
Se tutto il lavoro di espansione sul nostro territorio e sulle isole fu merito dei greci, furono però i romani a diffonderlo in tutta Europa. Il vino dell’epoca era un concentrato che veniva diluito in acqua perché ritenuto troppo forte, questo era dovuto al fatto che le vinificazioni erano rudimentali e poco affinate, ovviamente non c’erano tutti i sistemi che ci sono oggi. Per tutta l’epoca romana il vino era la bevanda che era presente su ogni tavola sia quella dei nobili e dei ricchi sia in quella dei poveri. Questo perché i romani riuscirono a creare un vero e proprio commercio attorno a questa bevanda. Ve ne erano varianti di ogni tipo non solo per gusto ma anche qualità e per prezzo, era perciò possibile reperirlo per tutti. Insieme a questo commercio nacque anche la figura professionale del magister bibendi che era la persona incaricata di stabilire le giuste porzioni di acqua e di vino da mescolare per ottenere il prodotto perfetto.
Medioevo
Durante il Medioevo la produzione dei vini si interruppe drasticamente, rimase infatti un’attività che veniva svolta per lo più nei monasteri. In quel periodo si preferivano altre tipologie di bevande. Fu con l’arrivo del rinascimento che il vino riprese a prosperare e a tornare ad essere uno dei prodotti maggiormente venduti ed apprezzati al mondo.
L’ultimo secolo
Un altro grande passo ci fu intorno agli anni 50 del 900 quando cominciarono ad esserci le prime denominazioni di origine controllata che riportarono il primato all’Italia. In Italia infatti la produzione è tra le migliori al mondo, l’altra nazione molto conosciuta ai giorni nostri per la produzione del vino di qualità è la Francia. Il vino italiano e i suoi vigneti continuano ad essere uno dei commerci più rilevanti al mondo, ed ogni anno cresce sempre di più con l’introduzione di prodotti sempre più di qualità e realizzati con tecnologie all’avanguardia.