Speakeasy | L’origine della miscelazione
Gli speakeasy, cosa sono e dove nascono – l’origine della miscelazione
Gli ultimi anni hanno visto tornare in voga una forma molto particolare di attività commerciale, un modo diverso e certamente unconventional per progettare un locale: si tratta dello speackeasy. “Chiamato anche blind pig o blind tiger, è un esercizio commerciale che vende illegalmente bevande alcoliche.” (Wikipedia). Questo almeno secondo l’accezione primaria del termine. Scopriamo dove, come e perché prese forma e quali elementi lo caratterizzavano.
Il contesto storico
Siamo nella New York anni ’30, epoca del proibizionismo. Immaginiamo uno scenario woodyalleniano, una lunga inquadratura sulle strade notturne, umide e silenziose. I tombini arrugginiti sbuffano, i comignoli svaporano, ma solo le luci di Time Square scaldano il cuore nelle fredde sere invernali.
A fare da colonna sonora è il sottofondo jazz di ristoranti e locali chic, nei quali la società americana è costretta a camuffare il decalogo di regole imposte dalle cosiddette “società della temperanza”con piume, papillon e paillette.
Ma, come disse Marty Rubin, “Cercate un’eccezione a ogni regola e la troverete”.
Durante gli anni del proibizionismo vennero vietati gli alcolici sotto ogni forma e chiunque venisse sorpreso a venderne oppure a consumarne in luogo pubblico era perseguibile penalmente. Per sfuggire a tanta rigidità, i gestori di bar ed esercizi commerciali trovarono una soluzione interessante, dando seguito al consumo illegale del nettare proibito. È questo il contesto in cui prendono forma gli speakeasy.
Nascondigli inaspettati
Una libreria di Norfolk Street nell’East Village aveva uno scaffale che in realtà nascondeva una porta. Dopo aver pronunciato una parola segreta la libreria si apriva e si accedeva ad un’area segreta, un vero e proprio bar dove uomini e donne potevano chiacchierare indisturbati consumando brandy piuttosto che cognac.
Una delle regole dello speakeasy, come per il figth club, era non parlare dello speackeasy. Se4conda regola anch’essa fondamentale era di non fare rumore per evitare che il locale venisse scoperto. Da questo assunto forse prese piede l’espressione “speakeasy” = parlare piano)
Spostiamoci all’interno del Back Room, quello che è stato definito uno dei migliori bar segreti della metropoli. Per non destare sospetto le bevande erano camuffate con estratti di thè ed erbe aromatiche e servite in servizi di porcellana, allontanando così ogni dubbio. Il contesto di segretezza da forma ad un altro elemento peculiare del bartendering: l’arte della mixology.
Ecco una breve lista dei più noti Speakeasy di New York.
- The Garret, West Village
- Nitecap
- The Blind Barber
- Apotheke – Chinatown
Anche in Italia…
Non perché ve ne sia necessità, ma piuttosto per il fascino che esercita la storia di questi locali, oggi gli speakeasy sono tornati di moda. Ecco dunque anche nelle grandi città ritroviamo luoghi dallì’atmosfera vintage e dal fascino misterioso.
Ecco i più noti del nostro Paese:
- Malkovitch – Genova
- 1930 – Milano
- L’Antiquario – Napoli
- Jerry Thomas – Roma
… un’esperienza assolutamente da provare.